Uno dei motivi per cui è stato introdotto l'equo compenso è che questo rende possibile la copia personale delle opere lecitamente acquistate. Ciò significa che per la SIAE è giusto che se una persona acquista regolarmente un cd nel negozio deve nuovamente pagare i diritti se vuole salvarlo sul proprio computer o sul lettore mp3. Ma una persona quando compra un CD cosa compra veramente? Il supporto fisico e quello in esso contenuto o anche diritto ad ascoltarlo? Se si tratta del primo allora non vedo perché non si possa copiarlo liberamente, cederlo ad un amico, scambiarlo in rete. Se si tratta invece del secondo caso allora posso ascoltarlo nella maniera che mi pare: al computer, nell'autoradio, nell'ipod. Tra l'altro molto spesso non si tratta nemmeno di una copia ma semplicemente di un trasferimento per utilizzare come meglio si crede quello che si è acquistato.
Quel che è certo è che la copia per uso personale è ammessa però devi comunque pagare nuovamente la SIAE per effettuarla. Quindi ne consegue che quando acquistate un album originale voi comprate il supporto, il diritto di ascoltarlo su CD e la possibilità, a pagamento, di ascoltarlo anche con un altro tipo di supporto.
Senza considerare che sempre più spesso si sta affermando il download digitale legale. Un utente che scarica un mp3 deve quindi pagare sia per acquistarlo che per salvarlo sul proprio computer.
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